Le zecche sono parassiti di mammiferi, uccelli e rettili da cui traggono nutrimento succhiandone il sangue. La zecca assieme a ragni, acari e scorpioni è un artropode appartenente alla classe degli aracnidi che predilige climi temperati e zone umide.

Caratteristiche delle Zecche

La zecca si trova in natura prevalentemente nelle aree popolate da animali selvatici, ai margini dei boschi, alla base dei cespugli e vicino ai corsi d’acqua, ma tende anche a colonizzare le aree urbane e rurali frequentate da cani, gatti, piccioni, roditori.

Le loro dimensioni possono variano da pochi millimetri a circa un centimetro, la femmina dopo un pasto aumenta di circa 4 volte le sue dimensioni.

L’apparato boccale della zecca più precisamente rostro, è strutturato per poter forare l’epidermide, agganciare il suo corpo alla pelle dell’ospite e succhiare il sangue.

Essendo il rostro dotato di uncini rivolti all’indietro, la zecca non deve essere mai strappata dall’ospite in quanto la parte del rostro strappato sotto l’epidermide potrebbe facilmente sviluppare infezioni.

Specie di zecche

Le zecche si distinguono principalmente in 2 gruppi: zecche molli appartenenti alla famiglia degli Argasidi e zecche dure appartenenti alla famiglia degli Ixodidi.

Le zecche molli

Le zecche molli sono appiattite e di aspetto cuoioso, infestano i volatili e sono anche note come zecche del piccione.

Questi parassiti, preferiscono attendere il loro ospite direttamente nelle tane o nei rifugi rimanendo attaccate ad esso solo il tempo necessario per l’alimentazione.

Il loro ciclo vitale può durare mesi o anni, in base alla specie e le condizioni ambientali, le femmine depongono le uova più di una volta durante la loro vita e possono sopravvivere senza nutrirsi anche per svariati anni.

Le zecche dure

Le zecche dure sono ovali di colore bruno rossiccio comprendono le zecche del cane e del gatto.

A differenza della zecche molli, si nutrono succhiando il sangue per diversi giorni ed hanno un ciclo biologico di 4 fasi: uovo, larva, ninfa, adulto. Da una fase alla successiva assumono un solo pasto di sangue.

Questi parassiti in climi temperati e tropicali, concludono il loro ciclo vitale in un anno, mentre ne occorrono oltre tre per completarlo in quelli freddi.

La femmina muore dopo aver depositato le uova, che possono rimanere incubate anche per anni.

Questa specie preferisce aspettare il passaggio dell’ospite nella vegetazione, viene attratta dal movimento, dal calore e dall’anitride carbonica emessa.

La zecca non vola, ma punge

Pericolosità della zecca per l’uomo

Quando le zecche rimangono senza fonti animali di cibo, possono essere attratte dall’anidride carbonica emessa dall’uomo con la respirazione,
sono capaci di penetrare nelle abitazioni attraverso fessure, crepe, fori o finestre aperte, sistemandosi prevalentemente nelle camere da letto.

La zecca del cane

La zecca bruna del cane (rhipicephalus sanguineus) trasmette all’uomo la febbre bottonosa ed al cane la babesiosi. Le zecche del cane quando non vivono sul loro ospite, vegetano nelle fessure dei muri, oppure interrate o fra i sassi. Il periodo in cui sono più presenti va da maggio ad ottobre.

La zecca dei piccioni

La zecca molle dei piccioni (Argas reflexus) vive nelle campagne, di solito nelle piccionaie e nei pollai, ma con lo spostamento di questi animali nelle città anche la zecca del piccione si è adeguata all’ambiente urbano ed anche senza la presenza di animali può sopravvivere due anni nel guano.
Si nutre del sangue in breve tempo e si stacca dopo il pasto diventando causa di gravi reazioni allergiche oppure può generare una situazione di fastidio e divenire vettore di zoonosi.

La zecca dei boschi

La zecca (Ixodes ricinus) è la zecca dei boschi, la più pericolosa per l’uomo, la si può incontrare passeggiando nei nostri boschi. E’ bene indossare abiti chiari quando si attraversano prati e boschi per poter meglio individuare la presenza di eventuali insetti.

Specie frequenti in Italia

Malattie trasmesse dalla zecca

Tutte le specie di zecca sono importanti vettori di agenti patogeni come virus, batteri, rickettsie, protozoi. Le patologie infettive veicolate dalle zecche nel nostro Paese, sono molteplici e pericolose vediamo le principali:

Controllo delle zecche

Per il controllo delle zecche è innanzitutto necessario attuare misure di prevenzione sia nei centri rurali che in quelli abitati, eliminando sterpaglie e ogni possibile habitat favorevole allo sviluppo e alla riproduzione di questi parassiti.

Per quanto riguarda il trattamento degli animali domestici, si possono utilizzare antiparassitari eco compatibili di nuova generazione, che hanno efficacia sui neuro-trasmettitori delle zecche. È consigliabile tuttavia affidare ai veterinari il trattamento diretto sugli animali domestici.

Gli allevamenti animali, e dove spesso vivono cani, sono siti che necessitano di interventi periodici di disinfestazione da affidare esclusivamente a personale specializzato.

Durante l’intervento diretto di disinfestazione, vengono ricercate e trattate con attenzione tutte le fessure e crepe dove possono trovare rifugio le zecche.

A difesa delle abitazioni vengono effettuati trattamenti con formulati ad azione residuale a difesa di finestre, porte, e ogni altro tipo di apertura.

Nel trattamento delle superfici esterne viene posta attenzione alla presenza di intonaci che possono offrire molti nascondigli alle zecche, ad esempio gli intonaci graffiati, o altri tipi di costruzione come i muri con pietre a vista.

Il controllo delle zecche molli spesso deve essere associato alla ricerca dei nidi di uccelli da cui ha preso origine l’infestazione attuando interventi diretti di allontanamento volatili.

La disinfestazione delle zecche

Le metodologie d’intervento per la disinfestazione delle zecche si differenziano a secondo dell’area infestata, Gruppo Indaco dopo un’attenta analisi interviene con differenti modalità atte all’eliminazione degli insetti e con un ciclo programmato di almeno tre interventi per l’eliminazione di uova ed eventuali nuovi nati.

“Le zecche sono rischiose sia per gli animali domestici che per l’uomo”